mercoledì 22 settembre 2010

giovedì 16 settembre 2010

Una solitudine angosciante


Titolo: La solitudine dei numeri primi
Regia: Saverio Costanzo
Durata: 118'
Anno: 2010


Interpreti e personaggi:
Alba Rohrwacher (Alice);
Luca Marinelli (Mattia Balossino);
Martina Albano (Alice (bambina)) ;
Arianna Nastro (Alice (giovane));
Tommaso Neri (Mattia (bambino));
Vittorio Lomartire (Mattia (giovane));
Aurora Ruffino (Viola);
Giorgia Pizzio (Michela (giovane));
Isabella Rossellini (Adele);
Maurizio Donadoni 
Filippo Timi (Clown)



Trama: Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia di esibirsi e il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze s'incroceranno e si scopriranno strettamente unite, eppure invincibilmente divise.




Premetto, il libro di Giordano non l'ho letto per cui giudicherò il film dal punto prettamente cinematografico. Ammetto di essermi avvicinato alla visione con un misto di fiducia (dettato dal trailer) e sfiducia (le contrapposte critiche) allo stesso tempo.Alla fine devo ammettere di essere rimasto piacevolmente sorpreso edal risultato finale anche perché, finalmente, si vede e si respira qualcosa di nuovo e più audace rispetto alle solite pellicole italiche.
Dopo un incipit inquietante, con abile rimando al fù Dario Argento, il regista dipana la vicenda dei due protagonisti attraverso 3 temi portanti: l'infanzia, l'adolescenza e l'età matura. Lo sviluppo è reso attraverso un continuo salto temporale senza un vero e proprio circuito cronologico, lasciando quelle che nel libro sono le cause scatenanti, in una nebbia di fondo che lentamente si dirada.
Mattia e Alice sono chiusi nella loro solitudine dettata da traumi infantili aggravatisi nel tempo da genitori incapaci a leggere il loro tormento e compagni di scuola impegnati a metterli in soggezione con scherzi anche crudeli. Sono due "numeri primi" indivisibili che si allontanano, si avicinano, si sfiorano, senza mai toccarsi veramente (se non nel finale arrendevole di Alice). Le loro vite sono all'opposto, l'ascesa di Mattia si scontra con il fallimento di Alice.
L'atmosfera angosciante è resa benissimo ed è il pilastro di fondo su cui ruota il tutto, aiutato dalle ottime musiche di Mike Patton, e da un impianto recitativo convincente (anche se Marinelli, a tratti, è fin troppo statico dal punto di vista espressivo) su cui spicca l'inquietante cameo del clown Filippo Timi.
Saverio Costanzo dimostra di essere un regista che sa quello che fa, nonostante alcuni buchi (il matrimonio di Alice lasciato all'immaginazione dei pochi dettagli forniti, il matrimonio di Viola) e personaggi poco approfonditi e delineati (i genitori di Alice). Forse abusa troppo dei classici eventi atmosferici quali la pioggia e la nebbia, ma a ben guardare lo scopo è raggiunto per cui si può soprassedere. Ottima, a mio avviso, la scena onirica di Alice che rivive il trauma di Mattia.
Insomma a rileggere certe recensioni mi viene da pensare che il film è stato ampiamente sottovalutato da una critica mai contenta che sembra ormai essersi assopita dietro agli innumerevoli filmetti autoriali nostrani degli ultimi anni.





La frase: "Tutto il mondo ti cerca, devono solo capire dove ti nascondi".




Questo film è:



Voti:
IlCinematografo: 4 / 5
GliSpietati: 5,3
IMDB: 7
35mm: 3 / 5
CinemaDelSilenzio: 6
FilmTV: 3 / 5
Cinema.it: 3 / 5
MyMovies: 2,9 / 5
MoviePlayer: 6,5
MIO: 7,5

martedì 14 settembre 2010

Un lungo arrivederci


Non sono fatto per gli addii preferirei vivere degli arrivederci nutrendo la speranza di rivedere persone, luoghi, colori a me cari. Non amo in particolar modo quegli addii angoscianti, prolungati in un tempo indefinito, di cui aspetti con ansia la fine o un evento che li faccia terminare. Quegli addii carichi di occhi gonfi, tristi, malinconici, di lacrime pronte a sgorgare in rivoli o fiumi sulle guance.
Ricordo l'arrivederci angosciante di luglio alla piccola Maria (la figlia di un anno di mia cugina), ricordo il suo abbraccio stretto al mio collo, la fatica di trattenere una lacrima.
Ma il ricordo più vivido di questi giorni, che ancora aleggia di fronte a me come uno spirito impazzito, o che vortica beffardamente nella mia testa, è l'arrivederci alla Casamance di agosto. Un venerdì caldo e avvolgente, ricordo i bambini con il sorriso sulle labbra, ricordo i loro giochi e la loro voglia di scappare con noi magari intrufolandosi nelle valigie.
Ricordo gli occhi di una bambina che mi guarda triste, mi prende per mano e mi dice di non andare. La ricordo mentre mi si avvicina mentre sono seduto sullo scalino davanti alla casa dove abbiamo pranzato e cenato per 8 giorni. Mi prende la mano nelle sue per poi appoggiarvi la sua piccola testa guardando l'infinito con quegli occhioni marroni e malinconici.
E' un'immagine che mi porterò sempre nel cuore, che mi ricorda la bellezza di cui siamo circondati e che non sappiamo apprezzare, della fortuna di vivere con tanto a disposizione e che non sappiamo gestirla. Questa gente vive con poco e sorride sempre, noi siamo sempre alla ricerca di feste e festicciole, sballi vari, perché la felicità l'abbiamo persa non sappiamo cosa sia.

giovedì 9 settembre 2010

Da qualche parte


Titolo Originale: Somewhere
Titolo Italiano: Somewhere
Regia: Sofia Coppola
Durata: 98'
Anno: 2010


Interpreti e Personaggi:
Michelle Monaghan

Elle Fanning

Benicio Del Toro ... Celebrity
Stephen Dorff ... Johnny Marco

Trama: Divo hollywoodiano in piena campagna di lancio per il suo ultimo film, Johnny Marco risiede stabilmente nel famigerato Chateau Marmont. Tra esibizioni erotiche, eccessi di alcoholl e droghe, si vede recapitare la figlia undicenne Cleo dall'ex moglie di cui si dovrà prendere cura fino alla partenza per il campo estivo.


Pur non essendo un fan sfegatato di Sofia Coppola, ho apprezzato i suoi film precedenti, in particolar modo "Lost in trnslation". Con questo appiglio mi sono avvicinato a Somewhere più per curiosità che altro. Il risultato non fa che confermare l'apprezzamento verso la giovane regista. Di film sul rapporto tra padre e figlia ce ne sono a bizzeffe, e non sempre è facile evitare le cadute melenso sentimentali che toccano anche livelli caricaturali fino alla più noiosa prevedibilità. E su questo piano il film vince sicuramente la sfida.
Il personaggio di Johnny (un ottimo Stephen Dorff) ci viene presentato nella sua noiosa routine fatta di solitudine intervallata da spettacolini erotici più ridicoli che sensuali, feste organizzate dagli amici, incontri sessuali sporadici o giri infiniti per le strade a bordo di una Ferrari.
A rompere la monotonia ci pensa ogni tanto la presenza della figlia undicenne, presenza che si prolungherà a sorpresa, quando la ex moglie, a causa di un non precisato impegno, è costretta ad assentarsi. Tra partite ai videogiochi, piscina ed un viaggio in Italia (il punto più basso del film con la Marini che danza con la leggiadria di un'elefante) per promuovere il suo ultimo film, i due si conoscono meglio instaurando un rapporto di complicità sempre più marcato (lo sfogo finale della figlia ne è l'emblema). Sofia Coppla non cerca virtuosismi o la lacrima facile, nella sua semplice staticità si sente un'influenza derivante anche da cenni autobiografici. Le emozioni facili sono bandite e gli sfoghi mai banali ed il finale risulta quanto mai azzeccato (forse un pò troppo prolungato).
Infine c'è da dire che tutto il cast funziona perfettamente compresa l'esordiente Elle Fanning sorella della più famosa Dokota, e che la parte italiana fa veramente tristezza per come risultiamo a livello televisivo, all'estero. Ma il dubbio più grosso è rappresentato dal fatto che il quartetto Marini, Ventura, Frassica, Chiatti, non se ne sia accorto...


Il film è:


Voti:
Gli Spietati: 7
35mm: 3/5
Cinema.it: 3/5
CinemaDelSilenzio: 6
IlCinematografo: 3/5
FilmTV: 3/5
IMDB: 7,5
MyMovies: 2,89/5
MIO: 6,5
















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