giovedì 28 gennaio 2010

Gita sul Monte Lussari


Non ho voglia di scrivere niente in questi giorni, anche se un paio di cose non mi vanno giù, preferisco rendervi partecipi della mia giornata sul Monte Lussari con 2 amici. Mentre loro sciavano, io mi accingevo a percorrere il "Sentiero del pellegrino". Paesaggi stupendi immersi nella neve (ma anche d'estate dev'essere una meraviglia), che ti fanno dimenticare la fatica e le giornate perse seduti davanti ad una scrivania.
Potete trovare le mie foto a questo indirizzo:
o cliccare direttamente sulle foto che vedete scorrere sulla destra.

giovedì 21 gennaio 2010

Hai...uto




Riporto dal sito di "Medici senza Frontiere", quello che giornali e telegiornali non dicono.

Feriti in disperato bisogno di cure mediche d’emergenza stanno morendo a causa dei ritardi nell’arrivo delle forniture mediche.

20/01/2010

Port-au-Prince - A un aereo-cargo di Medici Senza Frontiere (MSF) con 12 tonnellate di equipaggiamenti medici, tra cui farmaci, kit chirurgici e due apparecchiature per la dialisi, è stato negato per ben tre volte il permesso di atterrare all’aeroporto di Port-au-Prince da domenica notte nonostante le ripetute garanzie. Il contenuto di questo cargo di 12 tonnellate costituiva la seconda tranche del precedente cargo di 40 tonnellate a cui era stato impedito di atterrare domenica mattina. Dal 14 gennaio, cinque voli umanitari di MSF sono stati dirottati dall’aeroporto di Port-au-Prince verso la Repubblica Dominicana. Questi aerei cargo trasportavano 85 tonnellate di materiale medico e beni di prima necessità.
Cinque nostri pazienti sono morti nell’ospedale che abbiamo allestito a Martissant per la mancanza del materiale medico-chirurgo che era contenuto nel cargo a cui è stato impedito di atterrare”, dichiara Loris de Filippi, coordinatore di MSF per l’emergenza a Haiti. “Non ho mai visto nulla di simile. Ogni volta che esco dalla sala operatoria vedo decine di feriti chiedere disperatamente di essere operate. Oggi ci sono 12 persone che hanno bisogno di interventi chirurgici di amputazione salvavita nell’ospedale di Choscal (nella bidonville di Cité Soleil, Port-au-Prince). Abbiamo terminato alcune apparecchiature chirurgiche necessarie per le amputazioni e siamo stati costretti a comprare una sega al mercato per continuare le amputazioni. Ce la stiamo mettendo tutta per correre contro il tempo”.
Più di 500 persone che avevano urgente bisogno di interventi chirurgici sono state trasferite dal quartiere di Martissant all’ospedale di Choscal, dove i team di MSF hanno effettuato più di 230 interventi chirurgici da giovedì. I team di MSF sono operativi dalle prime ore dal terremoto e questi aerei cargo sono vitali per continuare a fornire cure salvavita alle centinaia di vittime del disastro. In cinque diverse località di Port-au-Prince, MSF ha già curato più di 3000 persone e effettuato oltre 400 interventi chirurgici.
È come lavorare in guerra”, afferma Rosa Crestani, coordinatrice medica di MSF all’ospedale di Choscal. “Non abbiamo più morfina per alleviare il dolore dei pazienti. Non possiamo accettare che ai nostri aerei che trasportano kit medici d’emergenza, kit chirurgici necessari a salvare vite umane, continui a essere negato il permesso di atterrare e vengano dirottati altrove mentre i nostri pazienti stanno morendo. In questo momento la priorità deve essere data alle forniture mediche che stanno giungendo nel paese”.
Molti dei pazienti che sono stati estratti dalle macerie sono ad alto rischio di morte per setticemia e per le conseguenze della sindrome da schiacciamento, una condizione in cui i muscoli danneggiati o schiacciati dalle macerie rilasciano tossine nel sangue che vanno a danneggiare i reni e possono causare la morte per insufficienza renale. Le apparecchiature per la dialisi sono fondamentali per tenere in vita i pazienti in queste condizioni.
Altri due aerei con 26 operatori umanitari di MSF sono stati dirottati verso la Repubblica Dominicana. A oggi MSF è riuscita a far atterrare a Port-au-Prince cinque aerei cargo con 135 tonnellate di forniture mediche. Altri aerei con 195 tonnellate di materiale sanitario devono assolutamente atterrare nei prossimi giorni per permettere a MSF di continuare e incrementare le proprie attività di soccorso medico ad Haiti.
Più di 700 operatori di MSF stanno lavorando per fornire assistenza medica d’emergenza ai sopravvissuti del terremoto a Port-au-Prince e nelle zone limitrofe. I team di MSF stanno lavorando nell’ospedale di Choscal (a Cité Soleil), nel centro medico di Martissant, nei pressi dell’ospedale Trinité, nell’ospedale Carrefour, nell’ospedale a Jacmel e stanno allestendo un ospedale gonfiabile con 100 posti-letto nel quartiere di Delmas. Altre équipe di MSF stanno conducendo missioni esplorative in alte località fuori da Port-au-Prince.

Se dovete donare soldi, NON FATELO AGLI SPECULATORI dall' SMS facile, donatelo a chi VERAMENTE lo utilizza: www.medicisenzafrontiere.it

Dati e risultati dell’intervento di MSF a Haiti

Aggiornamento del 20 gennaio
Vittime curate: oltre 5mila
Interventi chirurgici: oltre 900
Patologie più diffuse: politraumi, fratture, ustioni, ferite alla testa, gangrene (che richiedono amputazioni), sindrome da schiacciamanento e complicazioni varie.
Staff internazionale di MSF presente sul terreno: 237
Staff internazionale di MSF in arrivo: 32
Staff locale di MSF: 593
Aerei cargo di MSF già atterrati a Haiti: 7
Tonnellate di aiuti già arrivati sul terreno: 189
Aerei cargo che si trovano sul territorio della Repubblica Dominicana: 5
Tonnellate di aiuti contenuti da questi ultimi: 130
Località di Port-au-Prince in cui MSF sta operando: Carrefour, Delmas, Pacot, Choscal (Cite Soleil), ufficio di MSF a Petionville, Martissant, chirurgia e nefrologia a Chancerelle.
Località fuori da Port-au-Prince in cui MSF sta operando: Leogane (Grand Goave e Petit Goave) e Jacmel.

martedì 19 gennaio 2010

Amabile libro


Titolo Originale: Lovely bones
Titolo Italiano: Amabili resti
Autore/ice: Alice Sebold
Pagine: 416
Edizione: E/O
Trama: Susie, quattordicenne, è stata assassinata da un serial killer che abita a due passi da casa. È stata adescata, stuprata, fatta a pezzi e nascosta in cantina. Il racconto è affidato alla voce della stessa Susie, che dopo la morte narrra la vicenda con lo spirito allegro e senza compromessi dell'adolescenza. 


Partiamo subito da un concetto, Amabili Resti è un bel libro ma non un capolavoro. Intendiamoci bene, è ben scritto, fila via liscio senza intoppi ma purtroppo difetta di un finale troppo sbrigativo, soprattutto per quanto riguarda l'assassino, ed una rappresentazione de Il Cielo un po' superficiale. Alice Sebold traccia dei personaggi a tutto tondo con una loro anima ben definita e che rimangono impressi durante la lettura. Sarà interessante come Peter Jackson ha trattato il materiale racchiuso nelle 416 pagine, sicuramente il regista ha una grande immaginazione e i primi 5 minuti ed il trailer fanno ben sperare. Sul sito di Bad Taste si può già leggere una prima recensione abbastanza positiva, tale da convincermi ad andare a vedere il film.
Tornando al libro, dicevo che le caratteristiche dei personaggi sono ben delineati, da l'assassino, persona apparentemente normale da fuori ma disturbato dentro, al padre, forte e debole allo stesso tempo e per cui si fa sin da subito il tifo. La sorella Lindsey costretta di colpo a diventare grande e sostituirsi alle mancanze di una madre incapace di assorbire il dolore e che ha sempre visto nella famiglia la fine dei suoi sogni giovanili. Sicuramente la nonna Lynn è il personaggio più simpatico e "amabile" del libro ma anche tutti gli altri non sono da meno. In definitiva un buon libro da leggere senza pensieri, a tratti commovente (lo dico per i più sensibili, anche in vista del film) e furbetto, ma che con un pizzico in più di coraggio avrebbe potuto raggiungere vette eccelse.

"Non gli diedi retta, e allora lui allungò il braccio verso il ripiano. La mano tornò stringendo un coltello. Nuda, la lama mi sorrise, curva in un ghigno.
Lui mi sfilò il cappello di bocca.
«Dimmi che mi ami».
Glielo dissi dolcemente.
La fine arrivò comunque.
"

Voto: 7

venerdì 15 gennaio 2010

Tre D? No Doppia D...


Dopo il ritorno di James Cameron, sempre più registi si stanno buttando a capofitto nel 3D (già prevedo con orrore un film di Michael Bay in 3D). Tutti a sentenziare come questa tecnologia salverà i cinema. Sinceramente, ragionando a mente fredda, non ne sono così convinto ed il perché è presto detto.
Per quanto riguarda Avatar, tolti il 3D (non sempre influente), il sonoro, gli effetti speciali e i 500 metri quadrati di schermo dell'IMAX londinese, rimane ben poco se non un filmetto che ricalca Pochaontas e Balla coi lupi senza epicità e sentimento. Non ci si affeziona a nessun personaggio in quanto privi di spessore
e sfumature, i buoni sono buoni, i cattivi sono cattivi. Insomma la sensazione è quella di avere tra le mani un nuovo giocattolo fine a se stesso. La domanda è: i registi che ne usufruiranno, saranno capaci di sfruttarla facendo perno su sceneggiature solide e personaggi di rilievo o si faranno prendere la mano per la voglia di stupire e basta?

C'è il rischio di vedere lungometraggi tutti uguali e costituiti da uno schema prefissato: da una parte il protagonista buono affiancato dalla bella di turno, e dall'altra il/i cattivo/i. In mezzo? Il nulla assoluto condito da effetti speciali a non finire e sempre più strabilianti. Ma gli spettatori saranno veramente invogliati a spendere sempre più spesso 2 o 3 € in più per vedere un film? E le "vecchie" sale che fine faranno? Io penso che potrebbero avvantaggiarsi quando i Multiplex saranno pieni di 3D e poveri di idee, sempre che siano capaci di invogliare la gente.
Prendiamo per esempio "Soul Kitchen" di Fatih Akan che ho visto mercoledì sera. Un film semplice ma dai risvolti geniali, divertenti, ironici, a tratti grotteschi fino all'eccesso ma solido, ben girato e recitato, forse anche
furbetto. Alla fine della proiezione sono uscito dalla sala contento e soddisfatto, convinto di non aver buttato 5 €. Non mi sono mai annoiato. Di contro "Avatar" dopo un'ora di proiezione, aveva già detto tutto ed ha cominciato a strapparmi qualche sbadiglio.
Se qualcuno mi chiedesse cosa andare a vedere tra "Soul Kitchen" e "Avatar", 10 giorni fa gli avrei proposto il secondo ma oggi opterei per il Soul. Chi vincerà? Chi avrà ragione? Ai posteri l'ardua sentenza ma io rimarrò ancora fedele alla bi-dimensione con qualche fuga sporadica nella terza.

lunedì 11 gennaio 2010

AVATAR


Titolo originale: Avatar
Regia: James Cameron
Interpreti: Sam Worthington, Sigourney Weaver, Giovanni Ribisi, Michelle Rodriguez, Zoe Saldana, Joel David Moore, Laz Alonzo, Wes Studi, Stephen Lang, Peter Mensah, CCH Pounder, Dileep Rao, Matt Gerald, Scott Lawrence, Jacob Tomuri
Nazione: USA
Anno: 2009
Durata: 166'
Trama: Jake Sully, un ex marine costretto a vivere sulla sedia a rotelle, è stato reclutato per viaggiare anni luce fino all’avamposto umano su Pandora, dove alcune società stanno estraendo un raro minerale che è la chiave per risolvere la crisi energetica sulla Terra. Poiché l’atmosfera di Pandora è tossica, è stato creato 'Avatar', un programma grazie al quale  i 'piloti' umani collegano le loro coscienze ad un avatar, un corpo organico controllato a distanza che può sopravvivere nell’atmosfera letale. Questi avatar sono degli ibridi geneticamente sviluppati dal DNA umano unito al DNA dei nativi di Pandora: i Na’vi.
Rinato nel suo corpo di Avatar, Jake può camminare nuovamente. Gli viene affidata la missione di infiltrarsi tra i Na'vi che sono diventati l’ostacolo maggiore per l’estrazione del prezioso minerale. Ma una bellissima donna Na'vi, Neytiri, salva la vita a Jake, e questo cambia tutto. Jake viene introdotto nel clan e impara a diventare uno di loro attraverso numerose prove e avventure. Man mano che il rapporto tra Jake e la sua istruttrice ribelle Neytiri si approfondisce, lui impara a rispettare il modo di vivere dei Na’vi e finisce col trovare il suo posto tra loro. Presto dovrà superare la prova finale mettendosi alla loro guida in un’epica battaglia che deciderà il destino di un intero mondo.


Signori e signori benvenuti nel mondo di Pandora. Avatar, dopo Guerre Stellari di George Lucas, rappresenta la nuova svolta tecnologica della settima arte. Ragazzi la mia toccata e fuga in terra londinese è stata fantastica, a cominciare dalla neve che ha accompagnato il mio fine settimana di follia cinematografica.

PARTENZA PER PANDORA
Venerdì 8 gennaio
Ore 22:40 Zulu - Aeroporto Treviso
Arrivato con almeno un'ora di anticipo, effettuo l'imbarco senza problemi pronto a gettarmi in questa avventura. Un'ora e mezza di viaggio con le hostess della RyanAir impegnate a venderti di tutto, quasi fossero delle venditrici ambulanti, profumi, sigarette, il tutto con spot allegato... Ripresomi dallo shock ecco una nuova sorpresa, atterriamo a Stansted attorniati dalla neve. Panico, sono sprovvisto di guanti, sciarpa.... e l'albergo sarà disponibile appena la mattina. Una volta superati i relativi controlli, raggiungo l'atrio e mi accorgo che c'è la possibilità di passare la notte nell'aeroporto, ma prima mi informo sugli orari e i biglietti del bus e della metro. Trovato un angolo, ed una panca su cui distendermi, ho trovato abbastanza agevolmente la via per il mondo dei sogni.


IL MONDO DI PANDORA
Sabato 9 gennaio
Ore 08:00 Zulu - Aeroporto Stansted
Al risveglio la neve cade imperterrita, urge rimedio. Aggirandomi per i vari negozi ne trovo uno per l'acquisto di un paio di guanti (così evito le immani masse all'assalto dei saldi...). Munito di protezioni mi avvio all'esterno dove un vento gelido sferza incessantemente il mio viso al che penso: "Forse era meglio comprarsi anche una sciarpa". Magari, direte voi, avresti potuto consultare le previsioni prima...
Trovata l'area di sosta salgo sul bus alla ricerca di un po di tepore. Curiosità, non si parte se non si allacciano le cinture. Nel viaggio mi immergo nelle lande imbiancate, osservo questa lingua d'asfalto scura e pulita a far da contrasto. Le strade sembrano tante piccole vene che mantengono in vita il suolo britannico. Osservo questi paesini dotati di quartieri tutti uguali, casa stile vittoriano rosso, giardinetto, vialetto con macchina parcheggiata. Per passare il tempo estraggo dallo zainetto il libro "Amabili Resti", ma di questo vi parlerò in un altro post.

Ore 09:30 Zulu - Anchor Hotel
Raggiunta la fermata di Goledrs Green, mi avvio verso l'Ancor Hotel e verso un letto dove potermi riposare qualche ora. Nel tragitto le foto con la neve sono d'obbligo. La casetta è in perfetto stile vittoriano bianco, sembra accogliente. Suono il campanello come richiesto. Mi accoglie una signora simpatica con un bel sorriso e dai tratti bangladesi. Effettuo le pratiche di rito ed il pagamento. Il marito, anche lui persona molto cordiale e gentile, mi da le chiavi della stanza e mi informa che aprono anche la porta d'ingresso, per cui, in caso di rientro in tarda serata, non c'è nessun problema.
Raggiungo la stanza al secondo piano e mi getto sul letto, un po duro ma comodo. Dopo aver fatto zapping tra i canali televisivi, decido che è ora di riposare. Al risveglio sono pronto per una doccia ristoratrice. Porto via con me l'indispensabile: macchina fotografica, stampa e-mail del biglietto, libro, indicazioni dei bus, panini, acqua. Sono pronto per partire.


MISSIONE IMAX 3D
Ore 17:30 Zulu - Londra - BFI IMAX
Non mi soffermerò molto sull'atmosfera particolare di Londra, spero che le foto siano venute bene domani le riverso sul computer e poi le inserisco nell'album di Flickr. Dopo aver girato e scattato foto tra le intemperie della neve, decido di raggiungere il cinema con largo anticipo (il film inizia alle 23:30) causa sentori di raffreddore e occhi lucidi. Una volta al caldo ritiro il mio biglietto e salgo nella hall del primo piano. Guardando gli orari noto che alle 18 verrà trasmessa un'opera in Live HD, sono un po tentato, anche perché starsene 4 ore su un divano ad aspettare non è una gran prospettiva. Poi mi accorgo di un proiettore sul soffitto e capisco che l'opera verrà proiettata anche sul muro, non con gli stessi effetti di uno schermo di 500 metri quadrati ed un sonoro sconvolgente, però mi aiuta a passare il tempo insieme alla conclusione del libro.


AVATAR
Ore 23:30 Zulu - Il Film
Armato di occhialetti entro in sala. Un mega schermo mi accoglie voglioso di dimostrarmi le sue potenzialità. Dopo qualche breve pubblicità, le luci si spengono ed una ragazza, illuminata da un faro, ci presenta la tecnologia IMAX augurandoci buona visione. L'urlo di gioia in perfetto stile british  mi fa sorridere. Che dire, già il trailer di "Alice in Wonderland" mi entusiasma (l'effetto del gatto che si materializza è stupefacente) ma quando inizia il film, CAZZO, è spettacolo puro, un 3d mai visto. La sequenza in cui il protagonista viene risvegliato dopo le cure mediche è da infarto, una profondità di immagine mai vista. L'erba che si muove in primo piano quando un elicottero atterra, il sonoro, l'atmosfera insomma tutto ti fa dimenticare che la sostanza del film sa di già visto. La storia ricalca quella di Pochaontas, solo in salsa fantascientifica, e la lunghezza (come già Titanic) è forse eccessiva, ma ragazzi, è e rimane un'esperienza che al di fuori dell'IMAX non so quanto si possa godere... Cameron, dal punto di vista filmico non sforna un capolavoro (come non lo era Titanic, almeno secondo me), ma da quello tecnologico è un salto vorticoso di proporzioni bibliche. Se i futuri registi che si cimenteranno con questa tecnologia, Peter Jackson, Spielberg (purtroppo ndr.), sapranno unire anche una sceneggiatura di livello, ci sarà da divertirsi.
Concludo con la speranza di vedere l'IMAX di Riccione cominciare a proiettare anche i film. Sapendo che questa speranza rimarrà vana, già pregusto la possibilità di ritornare in terra straniera in marzo e gustarmi Tim Burton e Johnny Deep.

La frase: "One life ends, another begins"

Voto:
Cinema del Silenzio: 7,5
IMDB: 8,7
Cinematografo: 4/5
MyMovies: 4/5
Mio: 7,5 (6 senza 3D)

venerdì 8 gennaio 2010

Follia di inizio anno


Anno nuovo, follie nuove. Sono un tipo dedito a pazzie, ma quando si parla di cinema allora ne posso fare. E' questo il caso di Avatar. Visto che, nell'unico cinema IMAX 3D italiano, quello di Riccione, si continua a non proiettare i film, ma solo ed esclusivamente due documentari (ma dico io, spendete milioni di euro per una nuova tecnologia e poi non la sfruttate...), ho deciso di fare una follia. Avendo il fine settimana libero, stasera parto da Treviso in aereo, destinazione Londra e domani sera mi vedrò Avatar nel BFI IMAX center londinese. Spero di riuscire a capire tutto (il mio inglese è ben lontano dalla perfezione...) e lunedì conto di scrivere qualcosa la riguardo.
Adesso non vorrei che ci toccherà aspettare il cine-panettone in 3d per usufruire dell'IMAX anche in Italia....

lunedì 4 gennaio 2010

Una giustizia divina c'è


Innanzitutto rinnovo gli auguri di buon anno a tutti ma, soprattutto, è d'obbligo formulare anche gli auguri di buon cinema a tutti.
Quest'oggi ho avuto la conferma che, probabilmente, una giustizia divina c'è. Qualche giorno fa, il "prode" Cristian De Sica, si prodigava nell'autoproclamarsi salvatore del cinema italiano. Il cine panettone garantirebbe la vitalità dell'industria cinematografica italiana. A sua detta il cine panettone diverte e riempie le sale mentre i film seri non li va a vedere nessuno. Qualcuno gli contestava il fatto che a Natale oltre il 50% delle sale italiane proiettavano solo "Natale a Beverly Hills" (37 cinema su 52 a Roma proiettavano il suddetto film), cosa che avviene da molti anni ormai, e che quindi non avendo rivali e, non essendoci praticamente altro da vedere, gli italiani sono costretti nella scelta. Quest'anno si sono aggiunti ulteriori fattori:

1) lo spostamento a gennaio di Avatar (se non sbaglio siamo gli unici ad averlo spostato, un caso?);
2) le innumerevoli feste ravvicinate con le sale prese letteralmente d'assalto.

Naturalmente il De Sica, oltre a compiacersi del fatto che gli italiani sono come li dipinge lui (sic!), ci fa sapere che se venisse dato lo stesso spazio agli altri film, i cinema sarebbero praticamente vuoti. A parte il fatto che è e rimane una sua supposizione, e che finché non si fa una prova non lo potremo mai sapere, oggi giunge la notizia che Guy Ritchie e il suo Sherlock Holmes, stanno facendo le scarpe al gruppo De Laurentiis e questo, nonostante meno copie ed il ritardo di qualche giorno rispetto all'uscita del volgare lungometraggio nostrano.
Insomma una volta tanto giustizia c'è.

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